Nel seminterrato di un vecchio condominio milanese degli anni ’60 — scala B, luci al neon tremolanti, citofoni vintage — appare una figura silenziosa dietro una colonna: una chiromante con la sfera di cristallo in mano. «Vedo l’entropia», sussurra, «la legge cambia, l’assemblea vacilla, ma la convivenza può risorgere». Così entriamo in scena nel mondo della legge condominio e della risoluzione conflitti condominio, scorgendo non solo l’eco della riforma del 2012, ma le novità che bussano al palcoscenico del 2026.
Cosa è cambiato con la riforma del condominio?
La riforma del condominio (legge 220/2012) aveva già disegnato nuovi ruoli, ma ora risplendono nuove scenografie: ad esempio, il D.Lgs. 216/2024, entrato in vigore il 25 gennaio 2025, ha introdotto modifiche centrate sulla mediazione obbligatoria nei contesti condominiali: modalità telematiche, durata massima del procedimento, e chiarezza sulla legittimazione dell’amministratore sono state rese ufficiali. Ma non è tutto per la legge condominio: si sta prevedendo in queste settimane un elenco nazionale degli amministratori, laurea obbligatoria, registro e revisore contabile condominiale. In questo teatro, l’amministratore non può essere più improvvisato: deve essere un professionista certificato. E la sfera della chiromante si illumina sul palcoscenico della trasparenza.
Legge condominio: quali sono le novità per i condomini nel 2026?
Nel 2026 il condominio sarà teatro di innovazioni sostanziali. In arrivo:
- obblighi più stringenti sulla sicurezza e sull’efficienza energetica;
- digitalizzazione dei verbali e accesso online ai registri;
- maggiore tutela per i condomini dissenzienti;
- revisori contabili e polizze obbligatorie per gli amministratori.
Per il condòmino, non basta più partecipare: occorre sapere, esprimersi e verificare. Il pubblico diventa attore. E la commedia cambia copione.
Legge condominio: come si possono risolvere i problemi condominiali?
Ed ecco il tema centrale della risoluzione conflitti condominio. Il d.lgs. 28/2010 e successive novellazioni (d.lgs. 149/2022 e 216/2024) rendono la mediazione condominiale indispensabile per molte liti: art. 5‑ter d.lgs. 28/2010 prevede che l’amministratore possa attivare una procedura di mediazione senza preventiva delibera dell’assemblea. Un esempio? Due condomini litigano da anni per infiltrazioni d’acqua: grazie alla mediazione telematica, hanno evitato il tribunale, trovato un accordo e smesso di recitare battute stonate. In scena: non più l’assemblea gridata, ma il circolo virtuoso del dialogo. La legge fornisce la scena; la mediazione la regia.
Quali sono i principali benefici della mediazione per la risoluzione delle controversie condominiali?
Risparmio di tempo, costi ridotti, soluzioni personalizzate ma, soprattutto, la possibilità di tornare a convivere bene in condominio. Quando c’è dialogo, la commedia si trasforma in armonia. Non perché tutto finisca perfetto, ma perché si impara a recitare insieme, rispettando battute, tempi e copione.
Se la sfera della chiromante ti ha indicato che nel tuo palazzo si sta montando una scena fuori copione, non restare spettatore: rientra in scena e scegli il ruolo che meriti.
Scrivimi su studiolegalestefanini@gmail.com.
Avv. Chiara Stefanini