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Conflitti condominiali: gestirli con la consulenza legale condominio

Nella grande commedia del condominio, i conflitti sono come le improvvisazioni fuori copione: arrivano, sorprendono, spesso infastidiscono, ma fanno parte dello spettacolo. C’è chi litiga per l’acqua calda, chi per il cane del vicino, chi per il volume della lavatrice la domenica mattina. Ma quando i dissensi diventano stabili, i conflitti condominiali smettono di essere fastidi passeggeri e diventano nodi da sciogliere con intelligenza e diritto.

Cosa fare in caso di liti condominiali?

Prima regola: niente urla sul pianerottolo. Anche se la tentazione è forte. Le liti tra condòmini – e ancor più tra condòmini e amministratore – vanno affrontate seguendo un ordine teatrale preciso: documentare, comunicare e, se serve, mediare. La mediazione civile obbligatoria è prevista dall’art. 71-quater disp. att. c.c. per tutte le controversie in materia condominiale (escluse solo le ingiunzioni di pagamento ex art. 63 disp. att. c.c.). Questo significa che, prima di andare davanti a un giudice, va tentata la strada del dialogo assistito. Spesso è proprio così che si risolvono le cose o, almeno, si evitano guerre. Se invece il problema coinvolge il comportamento dell’amministratore, la prima tappa è l’assemblea condominiale. Una diffida scritta può precedere la revoca, ma attenzione: serve giusta causa e una delibera assunta con la maggioranza prevista dall’art. 1129 c.c.

Conflitti condominiali: come dissociarsi dalle scelte del condominio?

Siamo tutti un po’ dissociati, ma la legge ci chiede di essere formali. Se non sei d’accordo con una delibera, non basta alzare gli occhi al cielo o abbandonare l’assemblea con fare offeso. Serve impugnarla entro 30 giorni (art. 1137 c.c.), se ritenuta contraria alla legge o al regolamento. E no: dire “non mi riguarda” non ti esonera dalle conseguenze. Senza impugnazione, anche il dissenso silenzioso si trasforma in obbligo.

A quale avvocato rivolgersi per problemi condominiali?

Non serve uno specialista di tutto. Serve una guida esperta di conflitti condominiali piccoli ma intricati, capace di leggere un regolamento come se fosse una sceneggiatura e di anticipare le mosse come in una commedia ben scritta. Un avvocato che conosce la materia condominiale non solo sul piano teorico, ma nella sua quotidiana teatralità: quella fatta di citofonate fuori orario, vicini troppo zelanti e assemblee più animate di un consiglio di guerra. Nel condominio, il conflitto è fisiologico. La differenza sta in come si gestisce.

Un buon regolamento, un po’ di pazienza e, quando serve, una consulenza legale condominio possono evitare che la commedia diventi tragedia.

Hai dubbi o ti trovi in una di quelle “scene madri” condominiali da manuale?

Scrivimi su studiolegalestefanini@gmail.com

Spesso, per ristabilire la pace, basta leggere la parte giusta con la voce giusta.

Avv. Chiara Stefanini