Condominio bestiale: la scena si apre stavolta su una tragicommedia in più atti, con protagonisti silenziosi (a volte), ma spesso canterini, pelosi o squamosi. Gli animali domestici, si sa, non sono solo coinquilini: sono famiglia. Eppure, in alcune assemblee sembra ancora il 1800, con delibere che tentano di bandire cani, gatti e criceti come fossero nemici dell’ordine pubblico. “Questo non è uno zoo”, tuona qualcuno. “Neanche un lager per pets”, potresti rispondere tu. La domanda, allora, è: come impugnare una delibera condominiale che impone limitazioni animali condominio? E come ci si oppone civilmente – ma con fermezza – a decisioni che sembrano prese a suon di abbai?
Quali sono i motivi per impugnare una delibera condominiale?
Se la delibera è contraria alla legge, all’ordine pubblico o ai regolamenti, è impugnabile ai sensi dell’art. 1137 c.c. Hai 30 giorni dalla comunicazione o approvazione. Una delibera che, ad esempio, vieta genericamente la presenza di animali domestici è illegittima, perché l’art. 1138, comma 5 c.c., dice chiaramente che il regolamento non può vietare di possedere animali in casa. E se la delibera pretende che i cani usino l’ascensore solo in certe ore, o impone guinzagli modello medievale? Anche in quel caso, si valuta l’illegittimità, soprattutto se non c’è proporzionalità tra l’obiettivo (convivenza) e il mezzo (limitazione sproporzionata).
Come opporsi a una decisione condominiale?
Intanto verbalizza il tuo dissenso durante l’assemblea o fallo per iscritto. Poi consulta un avvocato esperto di condominio. La contestazione va motivata: non basta dire “non mi piace”. Serve dimostrare che la delibera lede un tuo diritto o è contraria alla normativa vigente. Se impugni entro 30 giorni, il giudice può dichiararla nulla o annullarla. E no, non serve che il tuo cane abbia studiato giurisprudenza. Per sapere come impugnare una delibera condominiale bastano le leggi giuste, al momento giusto.
Quali sono le nuove regole per i cani in condominio?
Oltre all’art. 1138 c.c. la giurisprudenza più recente conferma che non si può vietare la presenza degli animali domestici. Tuttavia, è possibile regolare comportamenti specifici: guinzaglio nelle aree comuni, museruola se richiesto dalle autorità sanitarie, attenzione alla pulizia.
Una recente sentenza ha ribadito che non è legittimo limitare in modo generalizzato la libertà del proprietario di un animale domestico, se questo non arreca disturbo concreto.
Cosa posso fare se il cane del vicino piange e ulula nel mio condominio?
La scena: ore 3 del mattino, il cane piange disperato. Hai una riunione all’alba e la pazienza di un santo sordo. In questi casi si può procedere con una segnalazione all’amministratore, che può sollecitare il proprietario a intervenire. Se il disturbo è continuato e rilevante, si può denunciare per rumori molesti (art. 659 c.p.) o chiedere un accertamento da parte dell’ASL. Ma attenzione: la soglia di tollerabilità del rumore è valutata caso per caso. Un cane che abbaia ogni tanto non è un reato. Un concerto notturno, sì.
Come impugnare una delibera condominiale: il copione non è immutabile
Come insegnava Stanislavskij, “non esistono piccoli ruoli, solo piccoli attori.” E in condominio, anche una delibera può diventare protagonista. Se è ingiusta, se mina diritti fondamentali, va contestata. Con educazione, con intelligenza… e con un buon avvocato. Se il copione del tuo condominio inizia a sembrare un monologo contro gli animali, riscrivilo. Insieme vedremo come impugnare una delibera condominiale.
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Avv. Chiara Stefanini