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Avvocato immobiliare e responsabilità legale amministratore

Ci sono palazzi in cui ogni porta è una maschera, ogni assemblea un atto unico, ogni silenzio un’anticipazione di colpi di scena. Il diritto immobiliare – lungi dall’essere una disciplina fredda e distante – è la scenografia mutevole di queste commedie quotidiane. In una palazzina milanese degli anni ’30, un amministratore ha firmato un contratto di manutenzione straordinaria per l’ascensore senza consultare i condomini. “L’ho fatto per il bene comune”, disse. Peccato che l’intero stabile fosse chiuso per lavori e l’ascensore dismesso da mesi. Risultato? Due contenziosi, tre mesi di gelo condominiale e una richiesta danni che avrebbe fatto tremare anche Arlecchino. Ecco, quando la responsabilità legale amministratore condominio bussa alla porta, non lo fa in punta di piedi. Serve sapere chi può entrare in scena, quando chiamare un avvocato immobiliare e come capire se chi dirige il condominio è ancora degno di tenere il copione in mano. 

Che cos’è il diritto immobiliare?

Inizia tutto con una porta che cigola, un cornicione che cade, un vicino che decide di trasformare il box in galleria d’arte. Sembra teatro dell’assurdo e invece è solo… condominio. Il diritto immobiliare è l’insieme di norme che regolano proprietà, locazioni, compravendite, vincoli urbanistici, rapporti tra vicini. Ma più che codici, sono copioni: perché ogni edificio è un palcoscenico abitato da ruoli, diritti, doveri e fraintendimenti. Quando un lastrico solare perde, quando una pertinenza diventa motivo di guerra fredda, quando si litiga sul diritto di passaggio, siamo nel cuore di questa materia. Un classico? La famiglia che acquista un appartamento scoprendo solo dopo che il posto auto promesso… non esiste; oppure il vicino che, per “abbellire il pianerottolo”, si appropria di mezzo corridoio. Serve conoscerli? Sì, come serve conoscere le battute prima di andare in scena. E se qualcosa va storto… non si finge, si chiama un avvocato. 

Cosa fa l’avvocato immobiliare?

Come scriveva Molière, “Il dovere del comico è correggere gli uomini divertendoli”. Il dovere dell’avvocato – in condominio – è un po’ lo stesso: correggere gli errori, contenere i drammi, smascherare i fraintendimenti e, soprattutto, aiutarti a riconoscere quando è il momento di cambiare scena. In ogni commedia che si rispetti, c’è un personaggio che arriva quando il caos è già esploso. Nelle storie condominiali questo personaggio ha nome, cognome e (meglio) uno studio legale: l’avvocato immobiliare. Quello che arriva quando la soffitta è stata venduta senza autorizzazione, quando l’amministratore firma lavori senza delibera, quando qualcuno vuole chiudere il cortile e trasformarlo in giardino zen privato. C’è chi pensa che l’avvocato immobiliare serva solo in caso di compravendita truffaldina o rogito saltato. Eppure il suo lavoro è spesso ben più teatrale:

  • fa da regista tra proprietari e inquilini in guerra da mesi;
  • da suggeritore all’amministratore in difficoltà;
  • da scenografo quando c’è da sistemare regolamenti, millesimi e assemblee.

È la figura che traduce il burocratese del notaio, le minacce velate dell’inquilino e le email passivo-aggressive del vicino del terzo. È l’avvocato di scena che evita che il sipario cada troppo presto. Una buona regola? Se la questione immobiliare inizia a occuparti i pensieri più della cucina nuova, forse è il caso di chiedere una consulenza.

Cosa dice l’articolo 1130 del Codice Civile?

È l’elenco delle “cose da fare” per l’amministratore condominiale. In questa pièce chiamata “condominio”, l’art. 1130 c.c. assegna all’amministratore una parte da protagonista:

  • eseguire delibere;
  • gestire i beni comuni;
  • riscuotere le quote;
  • conservare documenti.

Chi sbaglia, esce dal copione. E se dimentica le battute, confonde le scene o gestisce male i soldi? Va incontro a responsabilità civile e – in alcuni casi – revoca giudiziaria o risarcimento danni. Non è solo un ruolo tecnico: è una prova d’attore, con tutto il condominio come pubblico (pagante). Ma attenzione: tra fare e fare bene c’è di mezzo la responsabilità. L’amministratore non è un passacarte, ma un fiduciario: deve agire con diligenza. E quando non lo fa — o lo fa male — ne risponde. È qui che entra in gioco la seconda keyword della nostra storia: la responsabilità legale amministratore condominio.

Quali sono i motivi per cambiare amministratore di condominio?

Un amministratore può anche avere iniziato bene, ma quando si inizia a parlare di scale mai pulite, conti poco trasparenti, o risposte che arrivano “dopo il prossimo verbale”… il pubblico si stanca e la legge prevede diversi motivi per la revoca: grave negligenza, omissione di atti dovuti, violazione della privacy condominiale, mancata convocazione dell’assemblea, gestione opaca dei fondi…insomma, se la regia diventa un monologo autoreferenziale, si cambia regista. Quando le regole non vengono rispettate e l’armonia condominiale si rompe, il copione va riscritto. E a farlo, spesso, è proprio l’avvocato immobiliare, che — senza costumi di scena né maschere — aiuta a ristabilire l’equilibrio tra norma e convivenza. 

Avvocato immobiliare: ogni commedia condominiale merita una buona difesa

“Il condominio è il teatro dell’ordinario che diventa straordinario”, scriveva qualcuno. Non sempre con applausi finali ma, con la giusta regia, anche la scena più intricata può avere un lieto fine. In fondo abitare un condominio è come far parte di una compagnia: puoi andare d’accordo con il primo violino, discutere con il trombone del terzo piano e sopportare il coreografo del piano terra. Ma quando la musica stona e le luci si abbassano, c’è bisogno di qualcuno che conosca la partitura. Se il tuo condominio sembra più un vaudeville che una struttura amministrata, scrivimi su studiolegalestefanini@gmail.com

Avv. Chiara Stefanini